MANCANZA DI SERENITÀ E FIDUCIA. LA LAZIO PER UNA NUOVA SVOLTA
"Mi sto domandando se davvero è un problema di testa e non fisico. Quello che sta mancando è la positività. Prima qualunque cosa succedeva, noi ci sentivamo più forti di questo episodio. Prima avevamo la forza di ripartire, mentre ora tutti gli episodi negativi ci penalizzano. Se facciamo entrare questi pensieri dentro di noi, tutto è più complicato". Si era espresso così in conferenza stampa Robin Gosens domenica pomeriggio al termine del pareggio, dall'amaro sapore della sconfitta per come è arrivato, per 1-1 contro il Torino. Secondo il terzino tedesco i problemi della formazione di Palladino partirebbero dai pensieri negativi che si insinuano nella mente dei calciatori gigliati dopo un errore e dalla mancanza di serenità.
Due errori di Maripan due esiti diversi
Questo problema di mancanza di serenità e fiducia è emerso chiaramente, per l'ennesima volta nelle ultime uscite, contro i granata. In particolare, oltre all'episodio negativo che ha portato alla rete di Gineitis, ad inizio gara, quando Maripan ha sbagliato da ultimo uomo una chiusura lasciando una prateria a Kean e Adli per andare a segnare. Il centravanti azzurro e l'ex Milan però, senza cattiveria, hanno cercato entrambi l'assist per il compagno senza riuscire neanche a calciare verso la porta di Milinkovic Savic.
Un'occasione che questa Fiorentina non è riuscita a sfruttare ma che probabilmente quella di qualche mese fa non si sarebbe lasciata sfuggire. La dimostrazione sta tutta nella gara d'andata. Era il 3 novembre e i viola, reduci dal successo esterno contro il Genoa, si imposero per 1-0 continuando la propria corsa verso le zone più nobili della classifica. In un match chiuso e senza grandi occasioni, a decidere la sfida fu Moise Kean che sfruttò al meglio proprio un'indecisione da ultimo uomo di Maripan nel primo tempo.
Per la svolta ancora la Lazio
Il confronto, terminato con due esiti ben diversi, di questi due episodi tra loro simili è emblematico del periodo difficile che stanno passando i viola rispetto alla magia vissuta in autunno. La Fiorentina delle otto vittorie consecutive era squadra che stava bene mentalmente e che era consapevole della propria forza. Una forza che aveva trovato grazie a risultati importanti, come le vittorie casalinghe contro Milan e Roma, che hanno avuto inizio dalla sfida d'andata contro la Lazio giocatasi lo scorso 22 settembre.
Al Franchi contro i biancocelesti infatti la formazione gigliata ottenne in rimonta il suo primo successo stagionale dopo sei partite disputate tra campionato e Conference League. Nell'intervallo di quella sfida Palladino trovò la soluzione ai problemi della sua squadra inserendo per la prima volta in campo Gudmundsson (autore di una doppietta su rigore), passando alla difesa a 4 e lanciando la coppia centrale Comuzzo-Ranieri. Oggi il problema principale della formazione gigliata, più che il modulo, sembra essere la mancanza di tranquillità e di fiducia nei propri mezzi. Come a fine settembre, anche ora il futuro dei viola e del tecnico campano passa dall'esito della sfida contro i biancocelesti. Vedremo allora domenica sera quali saranno le mosse di Palladino per riuscire di nuovo nell'impresa e dare una seconda svolta alla stagione della Fiorentina.