DIFESA, DA PILASTRO A PUNTO DEBOLE

21.01.2025 10:00 di  Samuele Fontanelli  Twitter:    vedi letture
DIFESA, DA PILASTRO A PUNTO DEBOLE
FirenzeViola.it
© foto di MATTEO PAPINI

3-4-2-1 o 4-2-3-1, difesa a 3 o difesa a 4. I numeri e gli schemi contano ma al momento il problema della Fiorentina sembra essere più legato all'aspetto mentale. La squadra viola non è serena e, come sottolineato anche da Gosens nel post gara di domenica pomeriggio, dopo un errore entra in crisi, soprattutto nel reparto arretrato. Eppure proprio la difesa, nel periodo d'oro delle otto vittorie consecutive era stato il pilastro su cui la formazione di Palladino aveva costruito i suoi successi. Oggi invece, numeri alla mano, la fase difensiva sembra diventata un punto debole.

Numeri a confronto
Con 21 reti subite in 20 partite disputate (la Fiorentina deve recuperare la sfida contro l'Inter interrotta a causa del malore di Bove al minuto 17) i viola sono, insieme al Milan (anch'esso con soli 20 match giocati), la quarta miglior difesa della Serie A dietro a Napoli, Juventus e Inter. Un risultato nel complesso positivo che mostra però delle discontinuità forti se analizzato nel dettaglio.

Dopo una partenza lenta in cui la Fiorentina era rimasta a secco di vittorie subendo 6 gol in 4 giornate, 10 in 6 considerando anche il preliminare di Conference League contro l'Akademia Puskas, nel match contro la Lazio i viola hanno cambiato marcia ottenendo il primo di 10 risultati utili consecutivi. Con il cambio modulo e il passaggio alla difesa a 4 Ranieri e compagni sono diventati quasi insuperabili con appena 4 reti subite in 10 partite. Addirittura per due mesi, da fine settembre a fine novembre, la Fiorentina non ha incassato reti lontano dal Franchi. Contro il Cagliari, nel giorno dell'ultima vittoria, è arrivato anche l'ultimo clean sheet poi sono iniziati i problemi.

Da metà dicembre in poi la Fiorentina ha ottenuto solo due punti incassando gol con molta più semplicità rispetto a poche settimane prima. I numeri parlano chiaro, dalla sfida di Bologna in poi i ragazzi di Palladino hanno subito ben 11 reti in 6 partite, una in più di quante ne avevano subite nelle precedenti 14 gare. 

Il calo dei singoli
Sia dopo la vittoria contro la Lazio del 22 settembre, sia dopo la sconfitta per 3-0 contro il Napoli di inizio gennaio si è parlato delle difficoltà della Fiorentina a giocare con la difesa a 3. Il problema però, guardando anche l'andamento delle ultime partite giocate con il 4-2-3-1, non può essere solo il modulo. La Fiorentina è calata di rendimento nei singoli. Basti pensare a due giocatori: Ranieri e Comuzzo. 

I due difensori provenienti dal vivaio gigliato sono stati praticamente insuperabili in autunno, mentre in quest'ultimo mese stanno avendo delle serie difficoltà. Ranieri ad esempio ha sulla coscienza sia la rete di Lucca nel match contro l'Udinese che il primo gol di Thuram contro la Juventus. Contro i friulani il capitano gigliato ha commesso una leggerezza in fase di disimpegno, mentre è arrivato in ritardo a chiudere l'avanzata del centrocampista francese nel match dell'Allianz Stadium. Più fresca invece è l'indecisione di Comuzzo. Il classe 2005, su cui c'è l'interesse del Napoli (QUI la notizia completa), domenica è stato responsabile insieme ad Adli dell'errore in fase di costruzione che ha aperto le porte al pareggio di Gineitis. Oltre a questi errori, entrambi furono protagonisti in negativo nel match contro il Napoli. Ranieri non chiudendo su Neres in occasione del vantaggio partenopeo e Comuzzo stoppando male un pallone in area e regalandolo a McTominay per la rete definitivo 3-0 degli azzurri.

Insomma per la difesa viola urge al più presto un cambiamento di rotta. Chissà allora se la sfida contro la Lazio, proprio la formazione contro la quale all'andata i viola iniziarono il loro periodo d'oro con la prima presenza ufficiale come coppia centrale di Comuzzo e Ranieri, potrà essere di nuovo un punto di svolta per la stagione gigliata.