Prandelli: "Palladino mi piace ma capisca a chi si riferiva Commisso. Fiorentina, mercato ok"
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Cesare Prandelli, ex tecnico della Fiorentina, è intervenuto ai microfoni di Radio FirenzeViola durante la trasmissione "Garrisca al vento". Queste le sue parole: "Palladino a me piace perché non è legato in maniera totale ad un sistema di gioco. Sicuramente va valutato dopo una intera stagione. Kean però è diventato un grande giocatore grazie a lui. Non si può non sottolineare i meriti di un allenatore quando riesce a valorizzare i giocatori".
Secondo lei per ottenere quella dedizione completa da parte dei giocatori cosa ha dovuto fare il mister?
"Palladino deve essere credibile e se stesso, con i suoi pregi e i suoi difetti. La credibilità la ottieni dal comportamento che hai tutti i giorni. I giocatori hanno capito la personalità dell’allenatore e per questo lo seguono. Da questo punto di vista la squadra ha risposto benissimo, anche se mi aspetto di più da alcuni singoli come Gudmundsson. Albert l'anno scorso ha dimostrato di avere estro e inventiva, sicuramente è da recuperare, perché può illuminare e sorprendere. Inoltre vorrei creare un po' di polemica, anche se io non lo faccio mai c'è una cosa che non mi è andata giù".
Prego.
"Se fossi Palladino vorrei capire chi ha cercato di mandarlo via, visto che l’ha detto pubblicamente il presidente Commisso. È un aspetto che davvero non ho capito. È importante capire chi ti lavora contro. Anche a me successe, ma non posso dire quando. Mi piacerebbe che si creasse quell’atmosfera che ho vissuto io. A Firenze si fa calcio 7 giorni su 7 a 360 gradi, nessuno vive il calcio come noi".
Una valutazione sulla Fiorentina attuale?
"A me è piaciuto molto l'ultimo mercato, vedi Fagioli e Zaniolo. Per loro può essere la piazza ideale. In questo momento si deve pensare a far crescere i giocatori, se poi ci si riesce allora dopo si può pensare ad obiettivi importanti come la Champions".
C'è stata una rifondazione, cosa ne pensa?
"Non si dica che i giocatori sono stati "mandati via", perché semplicemente si era chiuso un ciclo. In una società i programmi cambiano, i cicli finiscono e magari ci sono esigenze diverse anche per l'allenatore. Io ho considerato la Fiorentina sul pezzo. Ci sono giocatori con caratteristiche diverse e per me si può costruire qualcosa di importante".
Che idea si è fatta di Comuzzo e della sua gestione?
"La Fiorentina ha tenuto botta alle grandi offerte ricevute, ho avuto la sensazione che ci sia il desiderio di crescere insieme a Comuzzo. Voglio pensare che Pietro sia il punto di partenza e che diventi il capitano di una grande Fiorentina".
Un giorno se la sentirebbe di fare il responsabile del settore giovanile della Fiorentina?
"C'è una proprietà che ha intrapreso un percorso, avranno le loro idee, quello che ho notato da molte società è che fanno un po' fatica a confrontarsi con il passato, vedi il caso Maldini. Sicuramente mi piacerebbe, anche perché io non sarei mai andato via da Firenze".
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