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Senza vittorie torna la tensione. Pradè pungola ancora, Palladino chiamato a rispondere sul campo

Senza vittorie torna la tensione. Pradè pungola ancora, Palladino chiamato a rispondere sul campoFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2024
lunedì 17 febbraio 2025, 10:00Copertina
di Pietro Lazzerini

Non le ha mandate a dire il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè dopo il ko subito in casa contro il Como. Il dirigente, unico solitamente a parlare per il club a fine partita, ha criticato nuovamente squadra e allenatore dopo il 2-0 netto e senza spazio a dubbi, maturato nella sfida contro Fabregas e la sua squadra. "Siamo stati brutti - ha esordito il ds, che poi ha rincarato - È stata una sconfitta meritatissima. Abbiamo giocato solo 7 minuti nel primo tempo, e basta". La delusione è stata cocente per tutti, ma per la società evidentemente, lo è stata anche di più. 

Un mercato ambizioso
Le ambizioni del club sono state nuovamente tirate in ballo dallo stesso Pradè, citando il mercato e le tante operazioni effettuate a gennaio. È chiaro che per la dirigenza questa squadra sia più forte del recente passato, ed è chiaro che nessuno abbia digerito facilmente un ko così inatteso quanto meritato. La critica più diretta, anche se non è stato mai citato nell'intervento del direttore, è rivolta all'allenatore. A Palladino infatti viene imputato il fatto di non aver saputo superare il problema dell'assenza di Kean, nonostante la tanta qualità a disposizione anche nel reparto offensivo. Non si può certo giustificare tutto dicendo che manca un vice-Kean. 

Niente determinazione
Poi c'è l'aspetto forse più grave della vicenda: "È mancata la determinazione". Altra dichiarazione di Pradè. Ma come può mancare la determinazione contro una squadra meno importante e con l'obiettivo dichiarato da parte dei giocatori, e non dalla piazza o dalla stampa sia ben chiaro, di voler ambire a un posto in Champions? Una squadra non si può certo motivare solo in base all'avversario, quello lo fanno le squadre di metà classifica e "l'anonimato" non è un obiettivo di questa Fiorentina.

Pubblici solleciti
Certo, bisognerebbe chiedersi se questi continui solleciti pubblici da parte della dirigenza abbiano effettivamente avuto degli effetti positivi dopo le delusioni del recente passato. Nonostante le parole di facciata è chiaro che il confronto tra direzione sportiva e guida tecnica sia uno dei temi di questi mesi di convivenza tra lo stesso Pradè e Palladino, anche perché i continui botta e risposta, tra l'altro tramite il sito ufficiale del club, non possono passare inosservati. Da una parte la dirigenza che è convinta che questa squadra valga la lotta per l'alta classifica, dall'altra un allenatore che porta avanti le proprie idee, talvolta facendo cose mirabolanti (come contro l'Inter), talvolta sbagliando clamorosamente, come successo ieri e al quale è stato chiesto, dopo due buone stagioni in una squadra poco ambiziosa come il Monza, di alzare l'asticella rispetto a un triennio dove sono state disputate tre finali. 

Niente feeling senza vittorie
Un rapporto, quello tra ds e tecnico, che viene appianato solo davanti ai risultati e che riaffiora in tutta la sua tensione ogni volta che la Fiorentina perde o si trova in difficoltà come dopo la gara pareggiata contro il Torino. Una stravaganza nel mondo del calcio, considerato che solitamente è proprio il club a proteggere l'allenatore quando le cose vanno meno bene del previsto. Solo il tempo ci dirà se questa continua sollecitazione possa portare a qualche beneficio. Nel frattempo registriamo un altro atto della vicenda, col solito dubbio nemmeno troppo nascosto, che il feeling tra le due parti possa essere trovato solo davanti a un grande successo a fine stagione.