Dino Baggio: "La Fiorentina deve abituarsi ai nuovi, ma i giovani italiani sono il futuro"
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Dino Baggio, ex centrocampista di Parma e Nazionale, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai media presenti durante l'evento per il 5° anniversario della ‘Alberto Di Chiara Academy’, scuola calcio élite dello Scandicci, alle porte di Firenze: "Sono felice di essere stato invitato e di ritrovare alcuni ex compagni del Parma".
Che effetto fa vedere il Napoli in testa e l'Inter unica superstite in Champions?
"Io seguo veramente poco il calcio. Il Napoli se è lì se lo merita, la squadra è forte. Saranno comunque Napoli e Inter a giocarsi lo scudetto".
Quel Parma era formato da un gruppo molto unito. La Fiorentina ha subito due rivoluzioni sul mercato nel giro di pochi mesi: quanto influisce sul campo cambiare tanti giocatori?
"Una volta non si cambiava così tanto, dal mercato di gennaio arrivavano forse uno o due giocatori. Certo influisce, perché i calciatori che si trasferiscono devono subito adattarsi a quello che vuole il loro nuovo allenatore, non è semplice, devono adattarsi al gruppo che trovano. L'importante è non trovare un giocatore che pensa solo a se stesso".
C'è un calciatore italiano che può ricordare Dino Baggio?
"Non lo so, fare paragoni è sempre difficile. Io sapevo fare tutti i ruoli, non so ce n'è uno che lo sa fare oggi. So che mi accostano a qualche giocatore, come ad esempio McTominay del Napoli che è un grande calciatore. Ma non è semplice fare paragoni, perché io riuscivo a fare qualsiasi ruolo".
Come vede la nuova Nazionale di Spalletti con tanti giovani?
"I giovani ci vogliono e i giovani bravi li abbiamo. Sono da sfruttare, anzi dovrebbero giocare di più nei club di A ma ci sono più stranieri che italiani e questo è il calcio. Speriamo che l'Italia che riesca a fare un ottimo percorso".
Il campionato del Torino. "All'inizio è partito bene, adesso è rientrato nelle posizione "abituali". Però il Toro ha un cuore grande e anche quest'anno secondo me farà un buon campionato".
Il Parma ha affidato la panchina a Chivu:
"Non me lo aspettavo il Parma così in basso, ma con il nuovo allenatore ci può essere qualcosa in più. Speriamo si salvi".
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
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