BASTA ALIBI
Lo ripetiamo per l'ennesima volta: in questa rubrica la vicenda-Mihajlovic ci interessa solo riguardo alle ripercussioni che potrebbe avere sulla campagna trasferimenti viola. Ma, capovolgendo per un attimo la prospettiva, possiamo dire che anche per quanto riguarda gli allenatori vale la solita legge essenziale del mercato: finché non ci sono le ufficialità niente è scontato. Ed a volte non bastano nemmeno queste ultime. In altri termini, finché non vedremo il nuovo tecnico dell'Inter approdare alla Pinetina e quello -vecchio o nuovo che sia- della Fiorentina guidare la comitiva gigliata verso Cortina, non ci saranno certezze. Già Cortina...Tra una chiacchiera e l'altra mancano poco più di tre settimane. E visto che si è parlato tanto di rivoluzione, abbiamo sperato che sulle Dolomiti approdasse un gruppo composto in gran parte da volti nuovi. Questa speranza, però, si affievolisce di giorno in giorno. E' vero, se Mihajlovic dovesse lasciare Firenze, e -ma solo in questo caso- il suo posto dovesse essere preso da un allenatore con una personalità decisamente più forte, come Delio Rossi, o con un credo tattico completamente diverso, come ad esempio Gasperini, le strategie di mercato della Fiorentina dovrebbero giocoforza cambiare, creando ulteriori ritardi. Ma il fatto che al 20 di giugno il club viola non abbia ancora un nuovo giocatore davvero in procinto di approdare al "Franchi" e, soprattutto, non sia riuscito a piazzare nessuno dei suoi "big" rappresenta un dato preoccupante a prescindere da quanto accaduto nelle ultime 72 ore.
Andrea Della Valle dieci giorni fa ha fatto sapere di non voler tornare alla presidenza, tenendo per se' il ruolo di "patron". Bene, è ora che questa carica -che, sia chiaro, non ha un riconoscimento istituzionale- la inizi davvero ad esercitare. In maniera anche dispostica, se necessario. Non solo perché ne avrebbe tutti i diritti ma anche perché, allo stato attuale delle cose, ci sembra l'unico modo per uscire da un vicolo cieco. Salvo poche eccezioni, dal più rappresentativo dei dirigenti fino al più anonimo dei giocatori sembra che si tenda sempre più a cercare un alibi. Perché alla fine, che si sia apprezzati o meno dalla piazza, che si abbia la prospettiva di vincere o solo quella di vivacchiare, alla Fiorentina si sta bene; non fosse altro perché ogni mese gli emolumenti arrivano regolarmente. Più che in una società di calcio professionistica sembra di stare in certi ambienti ministeriali romani. Solo Andrea Della Valle, che prima di essere il "patron" è il rappresentante di una classe imprenditoriale veramente all'avanguardia, può fermare tutto questo.