DESAPARECIDOS DI LUSSO

22.09.2011 23:30 di  Marco Gori   vedi letture
DESAPARECIDOS DI LUSSO
FirenzeViola.it
© foto di Federico Gaetano

In un momento in cui va di moda fare i conti in tasca ai calciatori e giudicarli più in base alle scelte che compiono rispetto alla propria carriera piuttosto che al loro effettivo valore, sarebbe forse il caso di ricordare le situazioni di alcuni giocatori viola che non suscitano certo clamore ma che meritano, almeno a nostro avviso, un'attenta riflessione. Pensiamo, ad esempio, a Felipe Dal Bello, acquistato un anno e mezzo fa per una cifra non certo da poco, mai inseritosi nella realtà della Fiorentina ed ora ai margini della rosa gigliata. Pare, anche se non ne abbiamo la piena conferma, che l'italo-brasiliano abbia rifiutato il trasferimento al Bologna, compromettendo in gran parte il passaggio di Gaston Ramirez alla Fiorentina. Perché non fa arrabbiare i tifosi un giocatore così? Oppure pensiamo a Marco Marchionni, uno stipendio da top player in cambio di due convocazioni -contro Cittadella e Parma- e una panchina, nella gara di TIM Cup contro i Veneti. L'esterno romano ha un contratto in scadenza nel 2013, non pensiamo che accetterà di passare i prossimi 21 mesi in tribuna, ma, sicuramente, ne' lui ne' i suoi agenti si affaticheranno per portare alla società viola un'offerta adeguata: l'ex bianconero, con tutta probabilità, verrà "regalato" a qualche club di fascia medio-bassa ma di grandi ambizioni, come avvenuto, ad esempio, con Adrian Mutu. Niente di personale contro questi due giocatori: riteniamo che, se si allenano regolarmente restando a disposizione del club che altrettanto regolarmente paga i loro emolumenti, svolgano in maniera del tutto regolare la loro professione.

Ma questo discorso dovrebbe valere per tutti, anche se è chiaro che la fama che un calciatore, spesso con merito, acquisisce porta onori ma anche oneri. Il riferimento a Riccardo Montolivo è tutt'altro che casuale. E la situazione di questi due tesserati dell'ACF Fiorentina, che abbiamo preso come esempi ma non certo come capri espiatori, dovrebbe far riflettere anche chi è tornato a decantare le lodi di Pantaleo Corvino: in una rosa che deve essere di qualità ma anche gestita con oculatezza dal punto di vista finanziario, non capiamo come possa essere giustificata la presenza di tali situazioni. Soprattutto se essa è affidata a chi è stato a lungo considerato come un "mago" delle cessioni.