E ORA CHE SUCCEDE?

23.06.2011 16:45 di  Marco Gori   vedi letture
E ORA CHE SUCCEDE?
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

La Fiorentina non può certo essere considerata come una delle squadre al momento più attive sul mercato, ma la situazione che sta vivendo attualmente il club viola non può, allo stesso tempo, essere considerata statica:la conferenza stampa di Sinisa Mihajlovic sembra aver allentato quella tensione che da Milano, sponda nerazzurra, si era propagata a Firenze; ma intanto Pantaleo Corvino pare aver iniziato un “giro di consultazioni” di una certa importanza; e la giornata di domani rappresenterà la prima scadenza ufficiale della campagna trasferimenti, con la situazione dei giocatori in comproprietà da risolvere entro le 19 per evitare il “rischio buste”. Una fase forse non convulsa ma sicuramente movimentata. E, in momenti del genere, procedere per gradi e in maniera schematica rappresenta sempre la via più indicata

- Salvo cambiamenti di rotta che a questo punto avrebbero davvero del grottesco, la Fiorentina affronterà la prossima stagione con in panchina Sinisa Mihajlovic; un tecnico che non pare avanzare troppe pretese in tema di mercato ma che ha le sue idee; idee che forse sarebbe giunto il momento di assecondare, anche solo per poter dare finalmente un giudizio obbiettivo su questo allenatore
- Per quanto riguarda la questione comproprietà, l’unica vera situazione di una certa importanza a interessare la Fiorentina è quella relativa a Gaetano D’Agostino. Un giocatore su cui il club viola, così come l’Udinese, non pare intenzionato a puntare troppo dal punto di vista economico. Ma nemmeno da quello tecnico.
- Oltre al solito Parolo, vengono accostati con sempre più insistenza alla Fiorentina giocatori come Marcos Arouca e Youssuf Mulumbu. Tutti ottimi centrocampisti, abili in fase di interdizione e capaci di far ripartire l’azione. Ma nessuno di loro pare essere in grado di proporsi come nuova guida del reparto nevralgico della squadra gigliata. Per non parlare di un altro presunto obiettivo viola, Matteo Brighi.

Che significa tutto questo? Partiamo proprio dall’ultimo punto affrontato. Con la partenza di Marco Donadel, unico vero intenditore della rosa gigliata nelle ultime due stagioni, e di Mario Alberto Santana, che non è certo un mediano ma si è adattato anche a giostrare davanti alla difesa, qualcuno in grado di cantare e portare la croce serve davvero. Ma poi? Come si pensa di dare alla squadra un gioco che, per gran parte della stagione, non si è visto? C’è forse qualche novità clamorosa riguardo al caso-Montolivo? Non impossibile ma assai difficile. Che si fosse davvero presa in considerazione la possibilità di un cambio di allenatore? La risposta è analoga. Che Corvino stia depistando tutti mentre dà la caccia a qualcuno dei pochissimi centrocampisti di qualità disponibili sul mercato? Ci sta, ma servirebbe davvero il miglior Corvino, quello dei suoi primi anni a Firenze. Ad ogni buon conto, che arrivi soltanto uno dei centrocampisti che abbiamo citato, che ne arrivi più di uno, che arrivi uno di essi più un giocatore di qualità (ivi inclusa la possibilità, ripetiamo, difficile, che il nuovo acquisto si chiami Riccardo Montolivo), si parla di investimenti non da poco. Certo, ci sono da mettere in preventivo le cessioni dei cosiddetti “big”, solo alcuni dei quali dovranno essere sostituiti da giocatori che ricoprono lo stesso ruolo. Ma, al contempo, il centrocampo non è l’unico reparto che necessita al momento di un restyling. In difesa, per quanto riguarda gli esterni, l’unica certezza pare chiamarsi Manuel Pasqual. L’attacco sembra completamente da ridisegnare, perché, in attesa del pieno recupero di Jovetic e sperando che il buon finale di stagione di Cerci non sia stato solo un fuoco di paglia, trovare l’eventuale erede di Gilardino potrebbe non bastare, vista anche l'imminente cessione di Adrian Mutu, che tra l'altro non dovrebbe portare denaro fresco nelle casse societarie.

Vada per il ridimensionamento, vada per la conferma di Mihajlovic, ma che almeno si tenti di costruire una squadra che sia una squadra. Il tecnico serbo ha salutato tutti con un “ci vediamo a Cortina”. Al ritiro dolomitico mancano ormai esattamente tre settimane. Tante, se si pensa che la campagna trasferimenti non è ancora ufficialmente iniziata, pochissime se invece si riflette su quella che è stata l’ultima stagione della Fiorentina e sulle dichiarazioni rilasciate dai vari Andrea Della Valle, Pantaleo Corvino e, last but not least, Sinisa Mihajlovic.