LA LEGGE DELLA GIUNGLA

29.07.2011 14:00 di  Marco Gori   vedi letture
LA LEGGE DELLA GIUNGLA
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© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro

Succede che il Paris Saint-Germain, fino a pochi mesi fa club di seconda fascia di un campionato dove le società italiane in periodo di mercato andavano a pescare a mani basse, arrivi in Italia e in poche ore chiuda per Sissoko e Sirigu. E ora punti Javier Pastore. Ma occhio anche a Vargas. Succede che l'Anzhi, club della remota repubblica russa del Daghestan, mandi i suoi emissari a Milano per offrire all'Inter ed a Samuel Eto'o cifre davvero incredibili. Succede quello che avevamo previsto da tempo, ovvero che il mercato sta cambiando. Cosa di cui si sono accorti tutti. O quasi. Perché, e veniamo ai fatti di casa nostra, qualcuno quando scrive del mercato viola pare aver dimenticato che le "sette sorelle" sono morte e sepolte. E che, allo stesso tempo, chi predica un "capitalismo a dimensione umana"  se la sta passando male. Non è possibile prevedere se e per quanto tempo questo ritorno al mecenatismo più sfrenato possa durare. E se davvero alla fine trionferà la politica di chi ha scelto di attenersi al fair play finanziario. Sta di fatto che ora a trionfare è la legge della giungla.

Dove l'antilope è mangiata dal leone che poi viene abbattuto da un 243 Winchester. In questo momento i cacciatori armati di carabina sono i vari Malaga, Manchester City, Chelsea, oltre, ovviamente, alle società prima citate; i leoni sono i top club italiani come le milanesi, mentre tutte le altre squadre italiane sono antilopi. Che devono arrangiarsi per come possono. Chi accettando di allearsi con i "leoni", chi bramando gli scarti dei "cacciatori", chi cercando rifugio in attesa di tempi migliori. Lo ripetiamo, non sappiamo se e quanto potrà durare tutto ciò. Altrimenti saremmo già ad invocare l'arrivo di un petroliere russo o di un emiro in grado di elevare anche la nostra squadra del cuore al rango più alto. E invece aspettiamo. Consapevoli che nel frattempo tutto può accadere. Come che possa sfumare un obiettivo che molti, forse con troppa facilità, davano per raggiunto. E che un Campione si trasferisca in quello che un top club non è ma che ha semplicemente scelto l'alleato giusto. La legge ora è questa, e non sono previsti referendum abrogativi.