NIENTE SCHERZI
Quando dieci mesi fa i tifosi viola contestarono il mercato della Fiorentina invitando in modo ironico la società a comprare un terzo portiere, difendemmo l’operato di Pantaleo Corvino, sostenendo che quello di Artur Boruc era stato a prescindere un buon acquisto. Quando a gennaio fu ingaggiato il giovane Neto restammo invece un po’ perplessi, soprattutto perché si andava ad occupare un posto da extra-comunitario con qualcuno che giocava in un ruolo già ampiamente coperto. Quando due mesi fa qualcuno ha cominciato a parlare della possibilità che la Fiorentina cedesse sia Frey che Boruc per puntare sul Brasiliano, abbiamo storto la bocca, e non perché pensavamo che chi sosteneva ciò si stesse sbagliando, ma proprio perché temevamo che avesse ragione. Poi è arrivata la famosa frase di Mihajlovic a Cortina -"il portiere titolare sarà uno tra Boruc e Neto, almeno per ora''- e il conseguente addio di Frey. Una scelta dolorosa, ma, alla fine, comprensibile. Quello che non sarebbe comprensibile è se si pensasse davvero di cedere in questa sessione di mercato anche l’estremo difensore polacco. Perché l’"almeno per ora di Mihajlovic" può essere letto in vari modi. E l’unico che ci pare plausibile è che Neto inizi a prendere confidenza col nostro calcio in maniera graduale. E solo se e quando Neto potrà dare le garanzie che sono richieste al portiere titolare di una squadra che milita in Serie A, allora si potrà pensare a cedere Boruc. Al limite anche a gennaio, se c’è tutta questa voglia di realizzare una plusvalenza. O se è lo stesso Boruc a scalpitare per cambiare aria. Ma ora, proprio no.
Tanto sia il Polacco che Corvino possono stare tranquilli: a gennaio tra infortuni e vicissitudini varie, i portieri sono tra i giocatori più ambiti sul mercato. Se ci siamo fatti condizionare dall’errore del Brasiliano nell’amichevole di oggi pomeriggio? Si. Perché quello del portiere è un ruolo del tutto peculiare. Ed errori del genere contro una squadra professionistica significano spesso una sconfitta. Che in campionato vogliono dire punti persi. E la Fiorentina, questa Fiorentina, di regalare punti non ci sembra possa proprio permetterselo. Se si tratta di una bocciatura? Assolutamente no, solo la constatazione di un dato di fatto. Se un portiere raggiunge solitamente l’apice della propria carriera attorno ai 28 anni e può continuare a giocare fino ad oltre i 35, non è solo perché deve correre meno degli altri, ma perché gli sono richieste doti -non solo atletiche- che si acquisiscono col tempo e con l’età. Si dice che quando una squadra di calcio ha un grande portiere ed un grande centravanti è già sulla buona strada per vincere qualcosa di importante. Dal 1993 al 2000 la Fiorentina ha avuto in rosa uno tra i più forti portieri d’Europa ed il miglior attaccante al mondo, almeno per quanto riguarda quegli anni. Ed ha vinto solo una Coppa Italia. Chissà dove andrebbe a finire questa Fiorentina se, dopo aver venduto un grande portiere ed essere in procinto di cedere un bomber di razza, si privasse anche di un estremo difensore esperto e affidabile.