PARADOSSI
Lo abbiamo detto e ripetuto: l'allenatore di una squadra di calcio italiana non è il manager di un club inglese, che ha pieni poteri anche sul mercato. Però non è nemmeno un semplice preparatore tecnico-tattico, bensì colui che plasma la squadra. E' vero, un bravo allenatore sa anche trarre il meglio da ciò che ha a disposizione. Come dimostrano i primi anni a Roma di Luciano Spalletti. Però, in sede di costruzione di un gruppo, l'allenatore ha il diritto/dovere di dire la sua. Il che non significa pretendere a tutti i costi un determinato giocatore. Ma semplicemente chiedere che siano acquistati elementi adatti al suo modo di mettere in campo la squadra. Oggi Sinisa Mihajlovic ha dichiarato riguardo al famoso "rombo": "Il modulo con il trequartista è stata un'idea perché poteva arrivare Aquilani e poteva partire Cerci..". No, mister, non va bene così.
Si può decidere il modulo in base ai giocatori che si hanno, ma non in base a quelli che possono arrivare o partire. Anzi, si dovrebbe decidere chi arriva e chi parte in base al modulo che si vuole adottare. Ovviamente sempre nei limiti delle possibilità finanziarie del proprio club. Quindi, ci domandiamo: Mihajlovic dice il vero o semplicemente non vuole mettere in imbarazzo i propri dirigenti? Dopo che è sfumata la possibilità per il tecnico serbo di approdare sulla panchina dell'Inter, abbiamo detto che, a quel punto, occorreva mettere lo stesso Mihajlovic nelle condizioni di poter esprimere al meglio tutte le sue qualità. Vorremmo sapere se ciò è avvenuto o sta avvenendo, o, almeno, se ci si è provato o ci si sta provando. Si è sentito dire che Mihajlovic, dopo tutto quello che è avvenuto un mese e mezzo fa, potrebbe "saltare" qualora il campionato non iniziasse nel migliore dei modi. Ebbene, ci auguriamo che la Fiorentina parta a spron battuto, ma, se ciò non accadrà, sarà un diritto non tanto nostro quanto dei tifosi, sapere esattamente cosa è accaduto e cosa sta accadendo in questo mercato. Perché se davvero la Fiorentina dovesse incontrare dei problemi in campionato, a "saltare", forse, non dovrebbe essere tanto Mihajlovic, reo comunque di non far sentire abbastanza la propria voce, quanto chi non è stato capace di metterlo nelle condizioni migliori di portare avanti il suo lavoro.