LAVORI AL FRANCHI E CAPIENZA RIDOTTA, I RICAVI DA STADIO DELL'ERA COMMISSO

07.08.2024 11:10 di  Donato Mongatti   vedi letture
LAVORI AL FRANCHI E CAPIENZA RIDOTTA, I RICAVI DA STADIO DELL'ERA COMMISSO
FirenzeViola.it

Con i lavori di ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi di Firenze la Fiorentina, vista la capienza ridotta dell'impianto, subirà una riduzione dei cosiddetti ricavi da biglietteria.

La nuova configurazione, che prevede il concentramento dei lavori in curva Fiesole (che resterà chiusa tutta la prossima stagione assieme a parte di Tribuna laterale e Maratona) garantirà 24.786 posti lordi. Da questi dovranno essere tolte le sedute a visibilità ridotta e le eventuali zone cuscinetto (aree lasciate libere dagli spettatori) per aumentare la distanza tra pubblico di casa e ospite.

Ma quanto pesa a bilancio la voce «biglietteria» da quando Commisso è arrivato a Firenze?

Nel 2019 (bilancio chiuso al 31 dicembre e a metà con la precedente proprietà), i ricavi delle vendite e delle prestazioni (abbonamenti e biglietti per le gare in casa, di Coppa Italia e amichevoli) segnò 8.949.079 €.

Nel 2020 la società fece un bilancio semestrale per allineare gli esercizi successivi alla stagione sportiva (1 luglio – 30 giugno). Nel mondo scoppiò il Covid e nei primi mesi del 2020 per un lungo periodo si fermarono i campionati, poi si giocò a porte chiuse o con capienze ridottissime. 2.490.668 € il saldo da biglietteria per il club di Commisso.

La stagione 2020-21 fu pesantemente influenzata dagli effetti della pandemia, solo 5.491 € dalla voce biglietteria.

Nel 2021-22 la ripresa, tant'è che i ricavi da biglietteria arrivarono a 7.917.332 €, raggiungendo quasi il livello registrato prima della pandemia.

Nel 2022-23 (ultimo esercizio depositato) i ricavi da stadio schizzarono a 14.096.771 € Il risultato fu raggiunto sia per la fine delle limitazioni della pandemia, sia perché i viola fecero un percorso netto conquistando le finali di Conference League e di Coppa Italia. Più partite giocate, più biglietti e mini abbonamenti venduti.

Per quanto riguarda la stagione scorsa (2023-24) a oggi non è disponibile il bilancio, quindi i numeri sono indicativi, ma questi raccontano che i ricavi complessivi della Fiorentina, tra biglietti e abbonamenti è stata pari a 15.909.745 €, segnando il record dell'era Commisso.. Per le 19 gare di serie A (con 17.252 abbonati) gli introiti sono stati 12 milioni e 392.353 euro; 2 milioni e 415.324 euro sono arrivati dalle sette partite di Conference League e 1 milione e 102.068 euro dalle tre sfide al Franchi di Coppa Italia (Parma, Bologna ed Atalanta). Anche nel 2023-24 i viola hanno fatto un cammino analogo alla precedente stagione, arrivando a giocare le semifinali di Coppa Italia e Conference League. Inoltre va ricordato che la società, dopo anni di prezzi invariati, ha operato un rialzo dei costi degli abbonamenti e dei tagliandi per le singole partite.

Da evidenziare che se i ricavi hanno battuto tutti i record, sono diminuiti gli spettatori. Nella stagione 2022-23 la media per gli incontri di serie A fu di 32.200, mentre nella stagione odierna si è scesi a 28.807. Ricordiamo che per le sfide casalinghe con Lazio, Roma, Milan, Genoa, Sassuolo, Monza e Napoli la curva Ferrovia è rimasta chiusa al pubblico a causa dell'avvio dei lavori di ristrutturazione dell'impianto. La media spettatori per le 12 partite di serie A con la Ferrovia disponibile è stata pari a 29.757 e con il settore chiuso è scesa a 27.177 (meno 2.580 per incontro).

La difesa del club in tribunale, quando i legali hanno illustrato alla giudice le motivazioni per la richiesta di fermare i lavori di ristrutturazione del Franchi (richiesta rigettata dalla sentenza) sosteneva che la capienza limitata avrebbe causato una perdita «stimata in 8-12 milioni di euro annuali». La giudice, respingendo la richiesta di ACF, spiega che «appaiono certamente più fondate le prospettate difficoltà della società sportiva, impegnata anche in competizioni di rilievo europeo, di predisporre una programmazione economica a lungo termine, vitale per effettuare gli opportuni investimenti».

Ma il tribunale, tuttavia, sottolinea «che la cautela invocata dalla ricorrente (sospensione lavori e correlativa penalità di mora) non sia lo strumento adatto a tutelare questa esigenza che, si ribadisce, comporterebbe invece un sicuro e concreto pregiudizio (danno, ndr) per l'Ente pubblico, che vedrebbe sfumare un'occasione, forse irripetibile, di riqualificazione di una struttura di sicuro pregio culturale attuata mediante investimenti pubblici per circa centocinquanta milioni di euro».

Visto quanto emerso e quanto esposto, una stima circostanziata del paventato danno economico, forse, avrebbe reso la questione più chiara. Il bilancio 2024-25 risolverà la questione.