I CAMPIONI dell'82 a FV, 'Antonio' il migliore di noi
Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani. Allenatore: Enzo Bearzot. Li abbiamo schierati così, secondo un modulo 4-4-2, con la numerazione dall'uno all'undici. E' la formazione campione del mondo 82', quella che battè l'Argentina di Maradona, il fortissimo Brasile di Falcao e Zico, la Polonia di Zibì Boniek in semifinale. Fino alla finalissima con la Germania, senza Giancarlo Antognoni... ma quella è un'altra storia. Il 4 marzo, per l'Antognoni's day, molti di loro saranno sul palco del Mandela Forum, a festeggiare il "capitano"i... uno di loro. "Posso dire tranquillamente che Giancarlo era il migliore di quella squadra - esordisce Antonio Cabrini. Tecnicamente era immenso, è l'unico che ho sempre visto colpire il pallone di collo piede, anche nei passaggi più semplici. Aveva talento naturale, tutti noi lo consideravamo un gradino sopra. Umanamente era uno che si faceva voler bene, siamo rimasti sempre in contatto anche dopo aver smesso di giocare. Per l'Antognoni's day mi ha contattato lui personalmente, non posso non esserci..." Tra Cabrini ed Antognoni, poi, c'è quella storia del rigore... "Guardi, col Brasile Giancarlo aveva meritato quel gol (sarebbe stato il 4-2 definitivo, ma l'arbitro israeliano Klein annullò inspiegabilmente ndr.) perchè aveva disputato una grande partita. Tutti noi fummo dispiaciutissimi perchè non potette giocare la finale, e comunque Giancarlo è campione del mondo quanto noi, ci mancherebbe. Se avrebbe battuto lui il rigore della finale? Certamente, era lui il rigorista della squadra."
Tocca ora a Fulvio Collovati, stopper (un tempo si chiamavano così...) di quella nazionale, il classico difensore dai piedi buoni. "Confermo, dopo di me Antognoni era il giocatore più tecnico di quella nazionale...(ride ndr.) Scherzo, Giancarlo era veramente un giocatore straordinario, il migliore di tutti noi. E poi è una persona squisita, mai sopra le righe, tra di noi c'è sempre stato un ottimo rapporto. Anche le nostre mogli sono molto amiche, mi spiace solo che abbia fatto una carriera inferiore a quella che poteva fare. Se ha sbagliato a rimanere a Firenze? Non dico questo, anzi... se uno è amato in un posto, fa bene a rimanere. Semmai mi sorprendo come non sia considerato nella Fiorentina di oggi, ma queste cose succedono solo in Italia. All'estero penso a grandi ex come Beckenbauer o Rummenigge che nel Bayern di Monaco rivestono ruoli di grande importanza. Personaggi come Antognoni, o come è successo a Tardelli nella Juventus, sono scomodi perchè dicono la verità e non scendono a compromessi. Io Giancarlo lo vedrei come punto di riferimento per i giovani, lui conosce il calcio e per i ragazzi sarebbe un grande esempio". Graziani nella finale con la Germania c'era, anche se giocò solo 7 minuti. "Ciccio" ha trascorso anni importanti con Antognoni, e non solo in nazionale. Due con la Fiorentina (dal 1981 al 1983) e insieme gestiscono anche un sito internet (con Antognoni e Graziani c'è Sergio Brio, l'indirizzo è: www.newfootballtalent.com) nel quale vengono selezionati video di giovani calciatori per poi proporli alle grandi squadre. "Su Giancarlo che posso dire? Che è un ragazzo d'oro, un amico vero, che è stato un grandissimo giocatore. Quando calciava il pallone lui, si continuava a leggere la scritta Adidas (al tempo sponsor dei palloni del campionato di serie A ndr.) per 40 metri, finchè il pallone non arrivava a destinazione...incredibile! Io spero che rientri al più presto in Fiorentina, ma non ci credo. Se non è rientrato fino ad oggi... Io lo vedrei come trade-union tra la società, l'allenatore, ed i giocatori. Un elemento di rappresentanza, di coordinamento, un punto di riferimento per tutte le componenti della squadra. Speriamo..."
Chiudono questa carrellata di pareri ed opinioni su Giancarlo Antognoni Dino Zoff e Paolo Rossi, ancora due protagonisti assoluti di quella cavalcata vincente. "Giancarlo è una persona splendida sotto tutti gli aspetti - racconta il popolare Dino-sauro. Tecnicamente era il migliore, aveva visione di gioco, calcio lungo, una corsa elegante, tutti noi avevamo grandissima considerazione di lui". Paolo Rossi, invece, ribalta il concetto... "Per farvi capire quanto apprezzi Giancarlo Antognoni, dico che è stato migliore come ragazzo che come calciatore. E come calciatore, aggiungo, è stato immenso. E poi il suo legame con Firenze, una cosa fantastica. Io quando penso ad Antognoni penso a Firenze, quando vedo la Fiorentina penso ad Antognoni... Un amore indissolubile e meraviglioso. Non ha vinto uno scudetto ma ha fatto una carriera bellissima, e poi non dimentichiamo che, anche se non ha giocato la fiinalissima, è campione del mondo. E non mi pare poco..." Paolo Rossi il 4 marzo non ci sarà perchè impegnato nelle prove della trasmissione televisiva "Ballando con le stelle". Peccato per lui, perchè il Mandela Forum, quella sera, sarà pieno zeppo di stelle, illuminate dalla "luce" di... Giancarlo Antognoni.