CONTA IL RISULTATO, BRAVA FIORENTINA. MA IL CAMPO HA DATO CONFERME ANCHE NEGATIVE
L'importante era partire con il piede giusto e la Fiorentina ha centrato l'obiettivo e quei tre punti che lanciano subito i viola nella classifica di questa fase della Conference. L'importante insomma è mettersi subito dalla parte giusta perché dal punto di vista del gioco c'è ancora tanto da fare. La squadra ha giocato in modo troppo lento e noioso per un tempo e non ha sfruttato le occasioni avute sotto porta, giocando così con il Milan ed altre squadre più forti si va da poche parti. E se l'allenatore ha le sue colpe (che analizzeremo in un'altra occasione), è la poca qualità di chi era in campo ad aver reso ingrardabile la partita per una sessantina di minuti.
Soprattutto le scelte iniziali hanno messo in luce gli stessi problemi sugli esterni e sotto porta, con Beltran, Ikoné e Sottil che non sono riusciti a sfruttare le loro occasioni; il figlio d'arte ha saputo crearne anche poche, un solo tiro nel finale di primo tempo è troppo poco, così come per l'argentino che da trequartista si scambiava spesso la posizione con Kouame centravanti. Neanche il francese riesce ad evolversi: come sempre crea scompiglio nelle difese altrui (anche se poi il gallese dalla sua parte gli ha preso le misure visto che fa sempre gli stessi movimenti) ma non arriva mai al dunque. L'illusione che con Palladino cambiassero, in tempo di mercato, viene pagata cara.
Infine Parisi e Kayode non hanno brillato ma Palladino dovrà cercare di rivitalizzare soprattutto loro. Emblematica la faccia contrariata di Kayode al cambio: giocare poco non piace a nessuno, non sentire la fiducia ancora meno e il giocatore sarebbe voluto restare in campo per giocarsi fino in fondo la sua partita.
Oltre ai tre punti va salvata la capacità di Kean di segnare, che dà la sensazione di avere ritrovato un centravanti vero: sono 5 i gol in viola e 1 in Nazionale dall'inizio della stagione e se il buongiorno si vede dal mattino... Adli non è riuscito a velocizzare e mettere qualità nel primo tempo ma è bastato mettergli i compagni giusti intorno ed anche un pallone al momento giusto che ha sbloccato la gara: una ciliegina su una prestazione nel complesso molto buona. Tra le note positive c'è anche capitan Biraghi, non per la prestazione perché la sua è stata una partita normale, ben inteso, ma per la disponibilità a giocare anche da centrale dopo le tante polemiche da "braccetto". Da capitano insomma non si è tirato indietro neanche questa volta, se la mira lo avesse assistito si sarebbe tolto anche la soddisfazione di sbloccare la gara.