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Perché Gudmundsson non è quel flop di cui tutti stanno parlando

Perché Gudmundsson non è quel flop di cui tutti stanno parlandoFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
martedì 18 febbraio 2025, 13:00Copertina
di Dimitri Conti

È caccia all'uomo a Firenze dal primo pomeriggio di domenica, un dagli all'untore da quando il cocente 0-2 casalingo contro il Como è diventato storia. E se al triplice fischio comunque il tifo presente al Franchi si è stretto assieme alla squadra e ha limitato le manifestazioni di insoddisfazione, lo stesso non si può dire delle analisi subito scattate nell'ambiente. E tra i principali colpevoli è stato subito identificato Albert Gudmundsson, specchio della domenica nera vissuta dalla Fiorentina: entrato a inizio secondo tempo, ha dovuto alzare bandiera bianca dopo neppure venti minuti in campo per via di un infortunio all'osso sacro. L'indiziato numero uno parla islandese secondo molti, con queste righe proviamo a prendere le sue difese.

Non la stessa fiducia riposta in Kean
Normale che un acquisto del calibro di Gudmundsson riceva attenzioni più particolari degli altri, speciali. Anche perché Pradè l'ha inseguito per mesi, prima di riuscire ad averlo la scorsa estate. E quando è arrivato a Firenze, Palladino ha ammesso di averlo sognato di notte per quanto ci teneva. Le parole si sono però tramutate nei fatti solo fino a un certo punto, complici anche dei problemi fisici che ne hanno limitato enormemente l'utilizzo. Non solo, però, di mezzo c'è anche una scintilla che non sembra mai essere scattata davvero. Per fare un esempio concreto, lo stesso carico di fiducia riposto in Kean, invece, non è mai stato trasferito verso Gudmundsson. Per un motivo o l'altro.

Perché Gudmundsson non è un flop
Il discorso però è semplice, quasi terra terra. Può essere considerato veramente un flop un giocatore come Gudmundsson che, nel poco tempo in cui è stato veramente a disposizione come minaccia per le difese altrui, ha comunque saputo portare 7 punti alla causa della Fiorentina con la sua firma? Quasi un quarto del bottino in Serie A è opera sua: due gol nel 2-1 alla Lazio e quelli decisivi per battere il Milan prima e il Genoa poi, parlano chiaro e per lui. Non è certamente ancora tanto quanto si aspettavano i tifosi viola, o quanto pretende un affare da 28 milioni di euro più bonus tra onere del prestito e riscatto obbligatorio a certe condizioni (a proposito, sicuri che matureranno?) ma non è neppure il niente che qualcuno vuole raccontare. E che forse vale più per altri protagonisti in viola.