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Verso il ritorno in Europa e ad Atene, la Conference un obiettivo da inseguire per un duplice motivo

Verso il ritorno in Europa e ad Atene, la Conference un obiettivo da inseguire per un duplice motivoFirenzeViola.it
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di Tommaso Loreto

La buona notizia relativa al via libera definitivo nei confronti di Moise Kean apre ufficialmente la missione greca della Fiorentina. La squadra di Palladino si prepara a respirare (di nuovo) l’aria europea, un ritorno in Conference League dopo l’ultimo atto del 19 dicembre scorso quando i viola pareggiarono in Portogallo contro il Vitoria Guimaraes. 

La Conference un'altra strada per salire di livello
Fu quella l’ultima gara di un girone più che onorato dalla squadra viola, capace di classificarsi al terzo posto e per questo subito promossa alla fase finale della competizione europea senza il bisogno di passare dai play-off. Il cammino della Fiorentina in Conference d’altronde è stato positivo, con l’unico passo falso di Nicosia per via della sconfitta con l’Apoel. In un momento in cui la vittoria sul Lecce ha restituito ossigeno a una squadra reduce da 3 k.o. consecutivi tornare a puntare un altro obiettivo può essere salutare, per tutto l’ambiente. Poco cambia del resto la riflessione su una coppa dal valore relativo rispetto all’Europa League o alla Champions, perché a prescindere dalle ambizioni future arrivare alla finale, e stavolta vincerla, significherebbe non solo tornare a riempire la bacheca 24 anni dopo l'ultima volta, ma pure garantirsi quel passo in avanti che il club ha auspicato nel giugno dell’anno scorso. 

Viola all'esame Panathinaikos
Di fronte ai viola un’avversaria da non snobbare, che avrà i suoi problemi di continuità ma che certamente impone la massima attenzione. Non bastasse il valore del Panathinaikos il ritorno sul luogo del delitto, quell’Atene dove i viola uscirono sconfitti dalla gara con l’Olympiakos, non può che rendere l’appuntamento di giovedì una tappa fondamentale della stagione della Fiorentina, nonché un esame importante per capire come e quanto il gruppo possa ritrovare brillantezza di gioco dopo le incertezze di venerdì sera. L’uno a zero finale sul Lecce resta l’unica nota positiva di una serata in cui la Fiorentina ha sofferto fin troppo, e nella quale sono emerse ancora difficoltà di manovra che il ritorno di Kean può sicuramente lenire. 

Perchè cambiare sarebbe un rischio
Intanto tra gli aspetti positivi del ritorno al successo di venerdì c’è un assetto, il 3-5-2, che ha fornito buone risposte. Che si tratti di corsie esterne di nuovo incisive o di un centrocampo meno sguarnito (anche se Adli rientrerà in gruppo solo da oggi mentre per Folorunsho e Colpani servirà ancora attendere) è lecito pensare che Palladino possa proporlo di nuovo, anche ad Atene al cospetto di una squadra comunque più indisciplinata dei viola sotto il profilo tattico. In un ambiente che si preannuncia caldo per antonomasia, la Fiorentina ha l’obbligo di ritrovare le sicurezze di un paio di mesi fa,. Fosse solo per non dover affrontare la gara di ritorno, prima di ricevere al Franchi la Juventus, con troppe preoccupazioni.