LA POLITICA CHE USA IL PALLONE. CI SI LAMENTA DEL MERCATO LUNGO E POI SI RICORRE AGLI SVINCOLATI A SETTEMBRE?
L’ultima, nel variegato ambiente viola in cui mai ci s’annoia, è la storia( o solo un’idea una suggestione) di Batistuta sindaco. Come volevasi dimostrare la politica usa il pallone, visto che almeno in Italia il calcio è il più grande strumento di distrazione di massa. E la politica (bipartisan a dire il vero), da anni in crisi di consensi, non se lo lascia sfuggire, non lo molla e tenta di ricorrere a candidati che provengano da altri ambienti, come lo sport o lo spettacolo.
Il caso stadio, di cui vi ho parlato in uno dei pezzi precedenti, è emblematico in tal senso, a sinistra si preferisce far prendere i soldi a debito ( che pagheranno figli e nipoti di Pantalone) per rabberciare un impianto costruito nel 1931, ma di proprietà comunale, piuttosto che consentire a un privato, Commisso, di spendere soldi suoi per fare uno stadio nuovo, ma di sua proprietà.
A destra dopo averci provato con Giovanni Galli, divenuto politico per meriti sportivi, prima come candidato sindaco del centrodestra alle comunali 2009 e poi come consigliere regionale eletto nel 2020, adesso si tira fuori dal cilindro la suggestione Batistuta il quale se è furbo come vuole la sua fama non ci starà, attendendo che prima o poi la Fiorentina o un altro club gli offra un ruolo societario apicale e ben remunerato nel mondo del calcio, l’unico dove egli abbia vere e concrete competenze.
Passando al prato verde, dove la viola ha incassato il brusco stop di Milano con l’Inter, è evidente che alla squadra costruita in un lungo mercato estivo manchi più di qualcosa, specie in difesa, ma non solo data la curiosa defezione di Sabiri che toglie ad Italiano una risorsa avanzata di cui potrebbe avere necessità in corso di stagione, tanto che molti prevedono che il club gigliato possa far ricorso al mercato degli svincolati.
Strano però che dopo aver lamentato la lunghezza incongrua del mercato italiano, una società per altro coi bilanci in disavanzo positivo, debba ricorrere ad un’appendice temporale per sistemare il proprio undici, ma tant’è, del resto è evidente non sia un buon momento: la squadra è incompleta e perde, l’allenatore in maniera quasi inedita, se ne accolla le colpe chiedendo pubblicamente scusa. Mai sosta per le nazionali cadde più a fagiolo.