Via a un tris di sfide decisive, l'Europa passa dai prossimi 270 minuti. Viola bene in Slovenia, ma il Betis all'orizzonte è avversario tosto. Dodò e un addio da evitare

Ora o mai più, almeno in campionato. La Fiorentina riceve il Parma nella prima di tre sfide da non fallire assolutamente, per tutta una serie di ragioni facilmente intuibili. In una giornata in cui – sulla carta – il Bologna a Bergamo e il derby di Roma potrebbero favorire cambiamenti in classifica i viola sono chiamati a lasciarsi alle spalle l'etichetta della squadra in difficoltà quando deve impostare la partita, e soprattutto a far punti pesanti nell'ottica di quel piazzamento europeo che in Conference League resta obiettivo come minimo complicato.
I messaggi lanciati da Betis e Chelsea
Più che dalla Slovenia le preoccupazioni in Conference sono infatti arrivate dalla Polonia dove sia il Betis Siviglia che il Chelsea hanno ampiamente mantenuto i pronostici. Ancor prima degli inglesi, che hanno regolato il Legia Varsavia senza grossi problemi, sono gli spagnoli a lanciare messaggi importanti pensando a un'ipotetica semifinale, anche per il filotto di risultati collezionati di recente. Insomma pure la Fiorentina ha fatto il suo dovere battendo il Celje (e al di là del 2-1 finale i margini per un tranquillo match di ritorno ci sono tutti) ma la strada verso la finale di Breslavia si farà inevitabilmente in salita se – come pare – dovesse confermarsi la doppia sfida agli spagnoli nel penultimo atto.
Un tris di sfide decisive
Anche per questo vien da pensare che i viola non possano permettersi passi falsi adesso che il calendario in campionato pare meno impegnativo. Se le tabelle lasciano il tempo che trovano, tanto più quando di mezzo c'è anche la lotta salvezza, tra Parma, Cagliari ed Empoli gli uomini di Palladino sono chiamati a capitalizzare il più possibile, anche perché c'è sempre meno tempo per rimediare ad eventuali incertezze. La rincorsa all'Europa League, per non parlare d'altro, passa necessariamente da queste tre sfide che per inciso peseranno anche sul bilancio finale del tecnico.
Dodò e un addio da scongiurare
Intanto sullo sfondo è già il mercato a farla da padrone. Mentre i viola si preparano al riscatto di Gosens, e a un prolungamento di De Gea pressochè scontato al netto della volontà dello spagnolo di restare, restano sul tavolo le posizioni di altri elementi da chiarire. Se per Kean è la clausola rescissoria la principale discriminante le voci che si rincorrono su Dodò preannunciano un'estate calda nella quale cercare di trattenere i riferimenti di quella che è stata (giustamente) definita la miglior squadra dell'era Commisso. Ancor prima di capire chi sarà riscattato dei tanti arrivati la scorsa estate perdere il brasiliano sarebbe indubbiamente un brutto colpo per quel salto di qualità che tutti auspicano dopo tre stagioni passate tra il settimo, l'ottavo posto e una Conference League che comincia ad andare per forza di cose stretta.
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