Il Parma ai raggi X: la rimonta sull’Inter ha dato forza alla squadra di Chivu, segna e subisce tanto. attenzione a Bonny, un centravanti tecnico e potente

Il Parma ai raggi X: la rimonta sull’Inter ha dato forza alla squadra di Chivu, segna e subisce tanto. attenzione a Bonny, un centravanti tecnico e potenteFirenzeViola.it
Oggi alle 09:45L'editoriale
di Alberto Polverosi

La rimonta sull’Inter (da 0-2 a 2-2) ha dato al Parma qualcosa di più di un punto in classifica. Prima di tutto ha aumentato l’autostima e la convinzione che la salvezza, giocando col carattere e la personalità mostrate nel secondo tempo contro la capolista, è un traguardo un po’ più vicino. E poi ha dato a Chivu una interessante indicazione tattica. Per fronteggiare la capolista con lo stesso modulo, il tecnico rumeno aveva cambiato sistema schierando la difesa a tre, anzi, a cinque, con Almqvist al controllo di Dimarco. Mossa sbagliata, Almqvist non è un marcatore, tutt’altro. Ha ricordato un po’ la scelta di inizio stagione di Palladino quando, nella difesa a tre, schierava Biraghi come difensore di centrosinistra, quando invece l’ex capitano viola è soprattutto un terzino che spinge. Pur lasciando la difesa a tre, Chivu ha dato una sterzata nella ripresa, ha fatto entrare Leoni e spostato Delprato al posto di Almqvist, rimasto negli spogliatoi. Non solo, ha messo dentro anche due giovani, lo spagnolo Bernabé e lo svedese Ondrejka e proprio loro due hanno segnato i gol della rimonta. Fortuna? Può essere. Ma di sicuro è stata una bella intuizione.

A Firenze, contro una squadra che ha scelto il 3-5-2 come modulo base proprio come l’Inter, è probabile che Chivu confermi lo stesso sistema della settimana scorsa. Non ci sarà Almqvist, squalificato, e difficilmente cambierà la formazione del secondo tempo con l’Inter. Per qualità tecnica, il Parma è di un livello superiore a quasi tutte le squadre coinvolte nella corsa alla salvezza. Ha un centravanti forte, anche sul piano fisico, come il francese Bonny, ventuno anni, capocannoniere degli emiliani con 6 gol, un centrocampista con grande visione di gioco come Sohm, oltre a Bernabé e Man, due giocatori molto tecnici. È una squadra che ha trovato il suo equilibrio in avanti, prende tanti gol ma al tempo segna molto. Il dato statistico dice che il Parma ha realizzato finora 37 reti, delle ultime 11 squadre del campionato solo il Como ha segnato di più (39) e tanto per rendere l’idea della forza offensiva della squadra di Chivu si può dire che ha segnato 15 gol in più del Lecce, in classifica dietro di un solo punto. Ma come detto sono tante anche le reti subite, la bellezza di 51, di più ne hanno prese solo il Monza (55) e il Verona (59). Sono dati che a questo punto del campionato danno un’idea chiara sulla consistenza di una squadra.

Dopo Firenze, il Parma giocherà contro la Juventus e la Lazio, ha bisogno di fare punti perché oggi la terz’ultima (l’Empoli) ha solo tre punti in meno e alla 36ª giornata è in programma lo scontro diretto al Castellani. In questo momento, la lotta per la salvezza sembra ristretta a quattro squadre, Venezia (21 punti), Empoli (24), Lecce (26) e Parma (27), per due posti, quattro squadre che sperano di coinvolgere ancora il Cagliari e il Verona. Al Franchi i viola troveranno un avversario che arriva da quattro pareggi di fila e che avrà un vantaggio non trascurabile: incontrerà la Fiorentina dopo la trasferta di Conference di giovedì in Slovenia. A Celje, però, Palladino ha portato i migliori in panchina, Kean, Gudmundsson, Fagioli, Dodo e Parisi, mentre Pablo Marí era fuori perché escluso dalla lista Uefa. Questi sei, dopo aver riposato in parte o del tutto in Coppa, giocheranno dall’inizio contro il Parma.