SIGLA ACF, E quel cambio di significato post-2002
Se c’è un argomento che più di altri sta a cuore alla tifoseria organizzata in questi giorni, a una settimana esatta dal lancio del nuovo logo societario della Fiorentina, è la scomparsa della sigla ACF dallo stemma che verrà inaugurato a partire dalla prossima stagione. Un aspetto che è stato più volte sottolineato dai tanti striscioni appesi dai gruppi della Curva Fiesole in questi giorni per le vie di Firenze ma che merita al contempo un corretto approfondimento storico.
La losanga a forma di rombo oblungo che ormai è in uso dal 1991/92 si caratterizza infatti, oltre che per il giglio rosso, per l’acronimo A.C.F. che - al tempo del lancio del blasone - faceva riferimento al fatto che la Fiorentina si chiamava, a livello legale, Associazione Calcio Fiorentina. Una società che tuttavia non esiste più ormai dal 2002, visto che dopo il fallimento del club, la Fiorentina prima, in C2, è stata ribattezzata Florentia Viola e poi dalla successiva stagione in Serie B ACF Fiorentina, ovvero la denominazione attuale. Una sigla - l'"ACF" dei giorni d'oggi - tuttavia fine a se stessa, in quanto ormai da 20 anni non è più acronimo di nulla.
Fermo restando che le ragioni di cuore della Curva sono incontestabili e che la squadra viola sarà sempre identificata (anche solo a livello iconico) con ‘ACF’, è altresì corretto dire che ormai la sigla A.C.F. non ha più alcun valore specifico, come ha spiegato peraltro lo stesso dg Joe Barone nella conferenza stampa di pochi giorni fa, in occasione del lancio del nuovo logo. Dove oltretutto è stato fatto presente che la proprietà non ha alcuna intenzione di cambiare il nome del club (c’è chi aveva ipotizzato una trasformazione in “Viola”), visto che non sarebbe nemmeno consentito dalle normative vigenti in materia (al massimo una società di calcio può cambiare la ragione sociale, non la denominazione).