COR.SPORT, Vedendo le italiane in Europa, la Viola sembra un sottopianeta
"Un'ora senza gioco, evitata la figuraccia". Sul Corriere dello Sport-Stadio, comincia così l'analisi di Alberto Polverosi alla vittoria della Fiorentina sui New Saints in Conference League. "Ma per riuscirci, dopo un’ora di calcio pressapochistico, c’è voluto l’ingresso di tre titolari - scrive Polverosi -. [...] Poche volte si è visto un calcio... all’indietro come quello dei viola, quando andava bene diventava un calcio orizzontale, di attesa, di speranza. La Fiorentina sperava che i gallesi uscissero dalla loro metà campo per trovare lo spazio che invece non le era concesso. [...] Ecco, dov’era sparita la tecnica dei viola? Nel loro sottoritmo? Nella loro incapacità di verticalizzare (ci ha provato qualche volta Adli ma senza tanta fortuna)? Nelle incertezze che non riesce a risolvere?
A vedere le italiane in Champions e anche la Lazio in Europa League, la Fiorentina in quei momenti di disagio sembrava appartenere a un sotto pianeta. Zero con errori diffusi da Ikoné, pochissima spinta da Kayode, molta confusione da Parisi, tanti scatti con tagli al centro di Sottil che finiva immancabilmente l’azione con un passaggio indietro. Lo schema più chiaro era il cambio gioco da sinistra a destra di Biraghi per Ikoné: schema irrisolto.
Zero con errori diffusi da Ikoné, pochissima spinta da Kayode, molta confusione da Parisi, tanti scatti con tagli al centro di Sottil che finiva immancabilmente l’azione con un passaggio indietro. Lo schema più chiaro era il cambio gioco da sinistra a destra di Biraghi per Ikoné: schema irrisolto.
La svolta dopo un’ora scarsa quando sono entrati tre titolari, Dodo (mezz’ora fatta molto bene), Kean (in gol) e Gudmundsson, perché era chiaro a tutti, specialmente a Palladino, che continuando così la Fiorentina rischiava un’altra brutta figura".