RUBINO-HARDER, Alla scoperta dei due baby che hanno esordito
Con la sfida contro la Juventus, in programma domenica 29 dicembre alle ore 18:00, la Fiorentina chiuderà il suo 2024. Un anno in cui, oltre ad aver raggiunto buoni risultati sul piano sportivo, i viola sono riusciti a far emergere anche tanti giovani provenienti dal proprio settore giovanile. Da Kayode, esploso la scorsa stagione sotto la guida di Italiano, a Comuzzo, la vera sorpresa di questa prima parte di campionato, fino al portiere Martinelli, in campo da titolare nel 7-0 contro il LASK. Oltre a questi tre calciatori, che fanno parte in pianta stabile della prima squadra di Palladino, hanno fatto il loro esordio tra i grandi anche due "baby" viola provenienti dalla primavera di Daniele Galloppa, Tommaso Rubino e Jonas Harder.
RUBINO, IL FIGLIO D'ARTE CON IL GOL NEL SANGUE
31 ottobre 2024, una serata di Halloween che Tommaso Rubino non dimenticherà facilmente. Non certo per la paura o per un particolare dolcetto o scherzetto, ma per la gioia e l'emozione dell'esordio in Serie A con la squadra del suo cuore, la Fiorentina. A causa dell'infortunio di Gudmundsson contro il Lecce, Palladino convocò il trequartista classe 2006 per le partite contro il San Gallo in Conference League e contro il Genoa in campionato. Dopo 90 minuti di panchina in Svizzera, a Genova, nel mezzo il match vinto dai viola contro la Roma per 5-1, il tecnico campano decise di regalare a Rubino l'esordio tra i grandi. Sette minuti con i rossoblu poi, quasi un mese dopo, 15 minuti in Conference League nella vittoria del Franchi contro il Pafos.
In tutto 22 minuti con la prima squadra gigliata per Rubino. Il classe 2006, nato a Firenze e da sempre tifoso viola, ha esaudito così il suo sogno. Il prossimo step sarà riuscire a segnare il primo gol. Gol che Rubino, nonostante di ruolo faccia il trequartista, ha nel sangue quasi più dell'assist. E non potrebbe essere diversamente visto che il padre, Raffaele, è stato uno dei pochi attaccanti a riuscire nell'impresa di segnare almeno un gol con la stessa maglia, quella del Novara, nelle quattro maggiori categorie del calcio italiano. Per Tommaso fino ad ora 17 gol e 9 assist con la Fiorentina primavera, il titolo di capocannoniere con l'Under 17 gigliata e una Coppa Italia vinta la scorsa stagione sotto la guida di Galloppa.
HARDER, DA PORTIERE A CENTROCAMPISTA CON LA VIOLA NEL CUORE
"Felicissimo per il mio esordio con la maglia che ho sempre tifato e nello stadio che ho sempre sognato. Un sogno che si avvera". Si era espresso così su Instagram Jonas Harder al termine di Fiorentina-LASK 7-0. Quella sera il classe 2005 aveva fatto il suo esordio al Franchi con la maglia della Fiorentina, la squadra che, come l'amico e compagno di squadra Tommaso Rubino, ha sempre tifato fin da piccolo. Di ruolo centrocampista, può giocare sia come play in una mediana a tre che come interno di una linea a due, Harder è un punto fermo della primavera di Daniele Galloppa, con cui ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa, e della Nazionale del selezionatore Bernardo Corradi. Nonostante il cognome tedesco, legato alle origini del padre, il mediano gigliato è nato a Firenze ed è, seppur con anche la cittadinanza della Germania, italiano a tutti gli effetti.
Come Rubino, che oltre ad essere figlio d'arte è anche nipote d'arte considerando che suo zio è l'ex calciatore, ora allenatore della primavera del Sassuolo, Emiliano Bigica, anche Harder è nipote d'arte. Suo zio infatti è l'ex portiere dell'Empoli Daniele Balli. Non a caso il piccolo Jonas i primi passi su un campo di calcio, quello del Galluzzo, li muove con i guantoni alle mani. Dopo aver capito che forse se la cavava meglio con i piedi il classe 2005 all'età di nove anni viene prelevato dalla Fiorentina che lo inserisce nel suo settore giovanile. Dopo tutta la trafila nel vivaio gigliato lo scorso 12 dicembre l'esordio, in campo per 14 minuti, in prima squadra contro il LASK in Conference League. Un traguardo importantissimo per un ragazzo che adesso sogna la prima presenza anche in Serie A.