BELTRAN VOLTO DELLA GRINTA VIOLA: FIORETTO NEL PRIMO TEMPO, SCIABOLA NELLA RIPRESA

27.01.2025 10:00 di  Niccolò Righi   vedi letture
BELTRAN VOLTO DELLA GRINTA VIOLA: FIORETTO NEL PRIMO TEMPO, SCIABOLA NELLA RIPRESA
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Dopo oltre un mese dall’ultima volta la Fiorentina torna a vincere e lo fa in uno scontro diretto pesantissimo contro la Lazio. Dalla Lazio…alla Lazio, verrebbe quasi da dire. Anche nel girone di andata, dopo le tante difficoltà iniziali, fu proprio la vittoria per 2-1 contro i biancocelesti a dare lo slancio ai viola per affrontare quei due mesi da assoluti protagonisti. Ieri, a distanza di 127 giorni, il copione è stato molto simile: Palladino rimaneggia la squadra e ritrova il bandolo della matassa. La speranza è che anche il proseguimento rispecchi il pattern dell’andata. Oltre ai tre punti, però, ad aver lasciato una sensazione dolcezza nelle bocche dei tifosi è stato soprattutto l’atteggiamento della squadra, che ha affrontato la gara con il fuoco negli occhi e con la voglia di vincere a tutti i costi. Lo si è visto nell’abnegazione difensiva. Lo si è visto in alcune gestualità: Pongracic che esulta su Delle-Bashiru per aver riconquistato una rimessa dal fondo, Kean che rialza subito Gudmundsson dopo il palo o l’abbraccio di Ranieri a Gosens su una chiusura provvidenziale del tedesco. Colui che più di tutti ha però il volto della grinta con cui la Fiorentina è scesa in campo è certamente Lucas Beltran.



Un Vikingo in ogni zona di campo
La partita fatta da Lucas Beltran (non la prima in queste settimane complicate, va detto) è l’esempio che con il giusto atteggiamento si possono anche colmare alcuni limiti. L’argentino è arrivato a Firenze da un anno e mezzo e, complice quel pesante numero di maglia e quella zona di provenienza che a queste latitudini rischia spesso di diventare una condanna, è stato accostato immediatamente a nobilità passate. Poi sono arrivate le difficoltà: tecniche, fisiche, tattiche. Da quest’anno però qualcosa sembra cambiato e il Vikingo ha deciso che se non c’era una zona di campo giusta per lui, allora tutte le zone di campo potevano esserlo. All’Olimpico si è visto perfettamente questa suo atteggiamento dicotomico: fioretto nel primo tempo, quando prima ha innescato con un bel lancio in profondità Gosens nell’occasione del gol di Adli e poi ha ribadito in rete un assist al bacio di Dodo; sciabola nella ripresa, quando ha iniziato a pressare come un forsennato tutti i portatori di palla avversari abbassandosi fino alla propria area di rigore per dar mano alla squadra nel portare a casa il risultato.

Quarto gol in campionato
La rete, la quarta in campionato, è forse la più pesante
: prima di ieri erano arrivati i gol contro Lecce e Roma (terminate rispettivamente 0-6 e 5-1) e quello contro il Monza, ininfluente ai fini della sconfitta finale. All'Olimpico invece è tornato a segnare su azione e lo ha fatto con il colpo di testa che, di fatto, ha permesso ai suoi di ottenere i tanto agognati tre punti. Era dalla gara di Monza del dicembre 2023, occasione in cui l'argentino beffò Di Gregorio su un rilancio, che Beltran non segnava un gol tanto decisivo ai fini del risultato, ma questo contro la Lazio ha forse un valore e un sapore anche più importante. Nell'analizzare la sua partita, però, sarebbe ingiusto fermarsi soltanto alla rete. Impiegato da quarto di sinistra in una sorta di 4-4-2, Beltran è stato prezioso in fase di copertura, recuperando 3 palloni e correndo oltre 10,5 km (terzo dato più alto dei viola dopo Gosens e Mandragora). Insomma, non sarà la punta argentina sopra citata, ma per la grinta mostrata nel corso della stagione si merita tutti gli 'oppa' (il simbolo coreano che indica il cuore con le dita, gesto che ha fatto in occasione del gol) del mondo.