BENTORNATA FIORENTINA

27.01.2025 00:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
BENTORNATA FIORENTINA
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Bentornata Fiorentina, dalla Lazio alla Lazio quasi come un cerchio che si chiude. Come all'andata contro la Lazio infatti la Fiorentina trova una svolta nell'atteggiamento tattico ma soprattutto nelle caratteristiche e nella personalità dei giocatori, tutti disposti ad aiutarsi e a soffrire pur di portare a casa tre punti fondamentali. Bentornato insomma allo spirito combattente, di sacrificio e di compattezza, bentornata alla voglia di ripartire, bentornato al cuore.

Atteggiamento tattico e Gud più libero
Raffaele Palladino
come allora ha "ascoltato" i consigli di mettere Gudmundsson più al centro del gioco (oltre a far giocare Pongracic che ha sfruttato l'occasione), permettendogli di girare intorno alla punta, affiancandolo a Kean con Folorunsho e Beltran ai lati che in fase di difesa trasformano il 4-2-3-1 in un 4-4-2, grazie alle loro caratteristiche fisiche tanto che nel primo tempo la Lazio poche volte si è affacciata dalle parti di De Gea. Grazie al loro aiuto anche il centrocampo si è concentrato maggiormente sui propri compiti, con Mandragora che senza dubbio ora merita di giocare più di Richardson. Se poi dal mercato arrivasse un altro centrocampista sarebbe anche meglio. Ma tornando a Gudmundsson, il suo primo tempo è stato di qualità, peccato che il palo gli abbia negato la soddisfazione del gol.

Terzini assistman e Beltran monumentale
Grazie al maggior aiuto sulle fasce degli esterni alti di cui si è detto, finalmente si sono rivisti Dodo e Gosens dei bei tempi, in grado di salire e fare assist che puntualmente Adli e Beltran hanno trasformato in reti. Perché Palladino può anche cambiare i moduli o gli interpreti, ma era evidente che nelle ultime gare i due terzini fossero visibilmente calati. Un calo fisiolgico che speriamo sia dunque superato. Ed anche Beltran è tornato il Beltran dei tempi migliori, monumentale anche in fase di contenimento (una "mezzala di movimento con lo spirito argentino" lo ha definito Palladino) oltre che per il gol.

Il pelo nell'uovo
Se poi vogliamo soffermarci sui difetti, la squadra viola, dopo l'inserimento di Rovella nella ripresa (errore di Baroni- sempre poco fortunato contro la Fiorentina- nel lasciarlo fuori) ha subìto il gioco della Lazio ed ha rischiato il pareggio se non fosse stato per il palo di Pedro e una strabiliante parata di De Gea. Fortuna? Sì ma anche la Lazio era stata fortunata a non subire il 3-0 per colpa di un palo nel primo tempo. Ritrovati i tre punti certo è che la Fiorentina deve allungare i suoi tempi di gioco e non limitarsi ad un tempo e alle ripartenze anche se per gestire il doppio vantaggio. Tra l'altro nella ripresa si è giocato anche poco con l'arbitro andato un po' nel pallone a sventolare gialli e rossi a destra e sinistra e con la partita così nervosa sarebbe potuto succedere di tutto. Ma stavolta contava vincere e va bene così, se poi la Fiorentina è guarita lo scopriremo strada facendo.