Piano gara alternativo e mentalità coraggiosa: ecco cosa sta mancando con le "piccole"

L’impressione è che sia mancato ancora una volta il solito, maledetto centesimo per fare una lira. Tradotto: la soluzione giusta da adottare a gara in corso per scardinare una squadra chiusa e ordinata come il Parma e ottenere tre punti mai così importanti nel percorso di risalita della Fiorentina verso le zone alte della classifica. Perché se a inizio partita, contro i gialloblù, era più che giusto andare avanti con le solite armi (il 3-5-2 impostato pressoché sempre sul lungo lancio a favore di Kean e sulle invenzioni dei singoli tra centrocampo e trequarti) - nonostante in partenza fosse noto anche all’ultimo dei tifosi che vincere contro i Ducali sarebbe stato paradossalmente più difficile che farlo con la Juventus - sarebbe stato altrettanto maturo individuare (a gara in corso o forse, meglio ancora, in partenza) i correttivi più adeguati per variare il piano gara se le cose non fossero andate per il verso giusto. Come poi, in effetti, non sono andate.
Troppa paura, poco coraggio
E invece l’impressione ricavata da come la panchina (in primis Citterio e il suo staff ma anche lo squalificato Palladino) ha gestito la gara del Franchi racconta che evidentemente o la partita non è stata letta nel migliore dei modi (come già accaduto con le “piccole” quest’anno tante volte) oppure - ed è legittima anche questa scelta, sia chiaro - l’opzione sulla quale si è diretto l’allenatore è stata quella di congelare il risultato sullo 0-0 ed evitare guai peggiori. Visto che la sensazione che hanno ricavato i 21mila del Franchi è stata quella che i cambi ruolo per ruolo senza strambate tattiche, la bocciatura di Zaniolo (che, certo, non sarà un bomber implacabile ma qualche invenzione avrebbe potuto anche crearla) e l’ingresso di Comuzzo al posto di Pongracic siano state mosse più dettate dalla paura di perdere che dalla logica di provare a vincere la partita. In assenza di un piano gara alternativo che difficilmente si è visto in questa stagione al cospetto delle squadre che stazionano dal decimo posto in giù.
Frasi che fanno discutere
In tal senso, a corroborare questa sensazione, sono arrivate nel post gara le dichiarazioni di Citterio. Che forse (non ce ne voglia, ma è pura cronaca) abituato ad anni in cui ha dovuto a lungo fare i conti con la corsa salvezza, si è lasciato andare a frasi che hanno fatto discutere: “Abbiamo ottenuto un punto che smuove la classifica” ha raccontato. Aggiungendo poi, per giustificare il mancato ingresso di Zaniolo: “Non volevamo rischiare di prendere gol, se ci fossimo sbilanciati troppo”. Parole che hanno creato un certo malumore tra i tifosi - basta aprire i social o ascoltare Radio FirenzeViola per rendersene conto - e che soprattutto tradiscono una mentalità forse poco arrembante rispetto a come è abituata (per status e storia) una piazza esigente come Firenze. Verrebbe quasi in tal senso da scomodare una celebre frase di Don Abbondio ne “I promessi sposi”: “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”. Ecco, la speranza è che non sia davvero così. E che lo 0-0 di ieri al Franchi sia stato solo l’ultimo passo falso contro una piccola.
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