LA MAGLIA VIOLA: LA B2 BAGGIO & BORGONOVO
Ricordo con grande affetto la stagione 1988/1989. Forse è stata la prima stagione che ho seguito interamente dall’inizio alla fine come giovanissimo tifoso viola. Ricordo il mio primo album delle figurine Panini e ricordo che l’allenatore di quella squadra era Sven Goran Eriksson, coppia d’attaccato formata da Baggio e Borgonovo, Coppa Uefa raggiunta dopo uno spareggio a fine campionato giocato sul campo neutro di Perugia contro la Roma con goal decisivo di Roberto Pruzzo, fino all’anno prima centravanti, goleador proprio dei giallorossi.
Noi però parliamo della maglietta e, secondo me, quella maglietta viola con la scritta gialla Crodino rimane ad oggi una delle più belle in assoluto.
Primo anno del nuovo sponsor tecnico ABM Abbigliamento (quelli con la S rossa). Senza nemmeno immaginarlo hanno regalato alcune delle magliette più iconiche della storia viola: ’88/’89 la maglia del ritorno in Europa con la B2, l’anno successivo la maglia della finale di Coppa Uefa e, l’ultimo anno di sponsorizzazione, la prima maglia senza Baggio ma con la stella rumena del Mondiale ’90 Marius Lacatus.
Qualche anno fa ho conosciuto Maurizio Bellissimo, storico titolare di ABM Abbigliamento e, ovviamente, non ho potuto fare a meno di chiamarlo per togliermi qualche curiosità. “Come è iniziato il rapporto con Fiorentina? Nel modo più semplice possibile, del resto erano altri tempi: abbiamo mandato il nostro catalogo a molte società di Serie A e B, la Fiorentina c’ha chiamato per chiederci informazioni e così per tre anni siamo diventati fornitori ufficiali.”
Per chi non lo sapesse, tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 ABM Abbigliamento, una piccolissima fabbrica con sede a Carpi, ha vestito gran parte delle squadre di Serie A e B, come mi ha raccontato Maurizio: “Non era come oggi che le grandi case di abbigliamento sportivo investono milioni di euro per sponsorizzare le squadre, in quegli anni noi fornivamo il materiale completo per la prima squadra e poi la società comprava da noi tutto il materiale per le giovanili a prezzo calmierato”. Ancora oggi Maurizio e sua moglie portano avanti l’azienda e conservano gelosamente i materiali originali dell’epoca, oltre agli scudetti delle varie squadre che venivano applicati sulle maglie da gioco.
Uno dei giocatori più rappresentativi di quegli anni viola, e in particolare di quell’anno, è senza dubbio Alberto Di Chiara: ”Sai cosa ricordo di quell’anno con Eriksson? Con lui per la prima volta presi in considerazione di arretrare di posizione sul campo, da ala sinistra a terzino, ruolo che poi mi regalerà grandi soddisfazioni con la conquista anche della Nazionale.”
Ho cercato di rubargli qualche aneddoto di quella squadra: ”Eravamo davvero un bel gruppo, unito, facevamo tanti scherzi, iniziammo dal Ritiro di Castel del Piano con i gavettoni dalle camere dell’hotel, anche allo stesso Eriksson, per continuare durante la stagione. Eravamo un gruppo composto da bravi ragazzi e Baggio stesso ero uno che di scherzi ne faceva parecchi, oltre a raccontare barzellette…. E per quanto riguarda i materiali? C’era stato un netto cambiamento rispetto al cotoncino dell’anno precedente: “Io preferivo il cotone, però sono molto affezionate alle maglie di quegli anni, quella della finale di Coppa Uefa, ho anche donato una maglia alla Fiorentina per esporla al Viola Park, quella del ’90/’91 il mio ultimo anno in viola. Al contrario di oggi noi avevamo solo due maglie a partite, una per il primo tempo e una per il secondo e solo in caso di pioggia ci cambiavamo anche i pantaloncini. La società non ci lasciava una maglia a partita come credo accada oggi, era tutto un po’ a discrezione del magazziniere.”
Il marketing societario e il mercato delle magliette al tempo non erano la normalità come al giorno d’oggi, però non si fa fatica a notare che le due maglie più vendute furono la 9 e la 10: Borgonovo e Baggio, anzi come dicevano tutti Baggio & Borgonovo, la B2, la coppia d’attacco della Fiorentina da 40 reti totali tra campionato e Coppa Italia.