IL PAGELLONE DEL RITIRO: PEPITO UBER ALLES
Finisce il ritiro di Moena, e per la Fiorentina è già tempo di consuntivi. Qualche giudizio qua e là, tra carezze e tiratine d'orecchie, fino al temuto voto in pagella. Come si conviene nelle migliori famiglie. Non ce ne voglia SuperMario se in cima al podio issiamo un italiano, tra l'altro assai minuto, dal nome comune... che più comune non c'è. E neppure se gli "rubiamo" la canonica definizione riservata alla Germania che vince. Noi titoliamo "Pepito uber alles", sopra tutto e tutti, certamente la più bella sorpresa di questo ritiro a Moena. A Firenze direbbero... Giuseppe Rossi? "Da dieci". Noi invece stiamo più con i piedi per terra ed all'ex sottomarino giallo assegnamo un bel 9, pronto a trasformarsi in un sonoro dieci. Cosa manca? Qualche giornata di campionato e un paio di prestazioni convincenti in Europa League. Vogliamo vedere la risposta del giocatore sul campo, quando i tre punti varranno più di ogni cosa. E' vero, l'entrata del cipriota Dananae basta e avanza per capire che Pepito c'è e lotta con noi. Il gol realizzato sei minuti dopo (avversario l'Apollon Limassol) è la riprova del completo recupero del ragazzo, però... c'è un però. "Dieci" è la perfezione, dieci lo merita il Pepito palla al piede, il Pepito che piroetta, fornisce assist, segna di destro e di sinistro. Il Pepito che deve ancora assaggiare i tacchetti avversari si ferma al nove, in attesa del massimo dei voti.
TIFOSI "DA DIECI" - Chi, invece, si merita 10 (con lode) sono i tifosi, nello specifico i bambini. Personalmente non avevo mai visto una partecipazione così massiccia, così entusiasta da parte dei piccoli tifosi viola. Merito dei genitori che (nonostante un tempo infame, sopratutto nella prima tranche) li hanno accompagnati, pazientemente supportati, merito delle strutture (il Viola Village) che hanno proposto svaghi e divertimenti. Merito di Andrea Della Valle (anche per lui voto 10) che, nei tre giorni di permanenza a Moena, si è concesso a più non posso, ha stretto mani con fare papale, ha dialogato con coloro che sono sembrati dei veri e propri amici... I tifosi viola. Merito della Fiorentina che ha saputo riaccendere l'entusiasmo, di Pradè e Macià che da due anni non sbagliano una mossa (e continuano a non sbagliarla), merito di Montella che promette spettacolo riesumando il 3-5-2, modulo garanzia di gioco e di spettacolo. E magari con qualche rischio di troppo in difesa. Ma questo, lo scopriremo solo giocando.
LA MEDIA DEL SETTE - Andiamo con gli altri: voto 7 a Ljajic. E' la media tra l'otto del rendimento in campo (6 gol totali nelle amichevoli, giocate di gran classe che mandano in estasi i tifosi) ed il sei per la gestione del rinnovo contrattuale. Adesso dopo Ramadani spunta un secondo procuratore, tale Furtula. E poi il padre, gran cerimoniere di una vicenda che somiglia sempre di più ad un tormentone. Anzi, ad un cinepanettone... che è pure peggio. Voto 7 a Mario Gomez. Inizio timido per il panzer tedesco, la prima amichevole senza gol, qualche tiro in allenamento sparato verso i piccioni. E subito la frase che si sparge sugli spalti... "Ma sell'era bono, che ce lo davano a noi?" Poi Mario si scioglie, realizza tre gol contro Cremonese ed Apollon, entra nel gruppo, partecipa alla manovra. Insomma, Gomez non è Van Basten e neppure Batistuta, ma per noi farà minimo 20 gol. E per andare in Champions bastano ed avanzano. Voto 7 ad Ambrosini e Joaquin. Per entrambi un palmarès da paura e la tentazione di "tirarsela", di fronte a tanta gioventù ed una bacheca (quella dei Della Valle) tristemente vuota. Ed invece sono i primi a tirare il gruppo, a sostenere la squadra, a mettersi a disposizione. Come due esordienti... Cosi si fa! Voto 7 per Iakovenko ed Alonso. Premiamo altri due "nuovi", stavolta più giovani, che certamente partiranno dalla panchina. Eppure l'ucraino ha stupito per il tiro da fuori e l'opportunismo sotto rete, lo spagnolo per corsa e pulizia di calcio. E poi il cross, manna per SuperMario che più volte ha ringraziato. Voto 7, infine, per David Pizarro. Il "Pek" ha avuto il coraggio di dire quello che tutti pensano. E infatti è stato deferito. Ha avuto il coraggio di scusarsi con i tifosi per quelle famose frasi. E infatti è stato applaudito. Si è messo la tuta, è sceso in campo ed ha cominciato ad allenarsi, come niente fosse. E infatti è stato premiato... da Montella, che anche quest'anno gli ha costruito la squadra intorno, nella speranza di un finale diverso. Almeno da Champions.
NESSUNA INSUFFICIENZA, PERO'... Ormai è un plebiscito, la Fiorentina lotterà per lo scudetto. Se la giocherà con la Juve, ma chiunque si esponga in materia la mette sopra Napoli, Lazio, Inter e Milan. Ancora più in basso la Roma. Noi (ancora una volta) stiamo con i piedi per terra, anche se un pò ci pensiamo. Manca però un tassello: il portiere. Caro Neto, niente di personale, ma i 20 giorni di Moena ti hanno disegnato bravino ma incerto, concentrato ma pauroso, volenteroso ma timido... troppo timido per una formazione spavalda come quella viola. La Fiorentina 2013-2014, Neto sarà d'accordo, è una squadra fatta di campioni, con un gioco consolidato, mix ideale di gioventù, entusiasmo ed esperienza. Insomma, una squadra quasi perfetta. Appunto caro Neto... quasi.