PEPITO ROSSI, E QUEI SEI MINUTI DA BRIVIDO...
Forse non diverranno celebri come i 6 minuti di Rivera a Mexico '70. Di certo non faranno il giro del mondo come fu per il “Golden Boy”, ma i 6 minuti di "Pepito" Rossi contro l'Apollon resteranno indelebili. Impossibili da dimenticare, almeno per i tifosi viola. Ci riferiamo ai 6 minuti che vanno dal 19' al 25' del secondo tempo, 6 minuti da brivido che vanno dal fallo omicida del cipriota Dananae sul numero 20 viola, alla “meraviglia” prodotta dal mancino magico di “Pepito”. Due episodi che se letti col vento contrario potevano affossare la stagione della Fiorentina (e ovviamente del calciatore), letti invece nel verso giusto possono significare l'inizio di una grande cavalcata, personale e di squadra. Il traguardo? Beh, lo abbiamo detto: la parola scudetto ha tutta l'aria di diventare il tormentone dell'estate viola. E allora perchè sottrarsi?
Provate ad immaginare: l'incosciente Dananae “stronca” per l'ennesima volta il ginocchio di “Pepito” (perchè questo poteva accadere) e la Fiorentina comincia l'ennesima stagione ad handicap. Proprio ora che il mosaico andava completandosi con Gomez punta di diamante, Rossi ideale seconda punta (ma anche tramite sublime tra centrocampo e attacco) Montella che disponeva di due bocche da fuoco fenomenali. Due armi con le quali (finalmente) scardinare le difese più arcigne. Praticamente una tragedia. Sportiva ma pur sempre tragedia. E invece Rossi si rialza come niente fosse, e sei minuti dopo dipinge una traiettoria impercettibile, codice di geometrie esistenziali. Pepito riceve fuori area, controlla di destro e scaglia col sinistro il pallone all'angolo alto. Come si diceva un tempo... “toglie la ragnatela dal sette”. L'immagine che segue è sintomatica: nessuna scena di delirio o isteria collettiva. Solo gente che si alza ed applaude, entusiasta ma controllata. Proprio come si fa a teatro, oppure dopo la “prima” alla Scala. Una “Standing Ovation” in piena regola. Tutto in sei minuti. Dall'Inferno al Paradiso, dalla disperazione all'esaltazione in soli sei minuti. Per Pepito, per la Fiorentina, per i suoi tifosi che non smettono di sognare.