LA PROMESSA DI BORJA...
La domanda era persino innocente, tecnicamente ineccepibile: “Borja, cambieresti il centrocampo della Fiorentina con un altro?” Lo spagnolo alza gli occhi, si accarezza la barba incolta (per lui un gesto consueto, quasi un intercalare al posto delle parole) poi esclama: “Non lo so, può anche darsi ci sia qualcuno più bravo di noi. Ma io sono orgoglioso dei miei compagni, della mia squadra. Li difenderò fino alla morte”. Una promessa che ha tutta l'aria di essere un manifesto d'intenti. Nessun dubbio, il senso di Borja è forte, intenso. Ci fa capire perchè Firenze ami Borja, perchè Borja ami Firenze. Fa capire perchè la Fiorentina si sia “inventata” una stagione come quella passata, e sia pronta ad inventarne una simile... Quella futura. Fa capire perchè insieme, Borja e la Fiorentina, facciano una cosa sola e sopratutto vincente.
BORJA PARTE SECONDA - Lo sappiamo, lo spagnolo ha perso da poco la madre. L'8 luglio scorso se n'è andata la signora Maria, un dolore immenso anche per chi è famoso e benestante. La domanda batte proprio lì... “Si, per me è stata un'estate difficile – risponde Borja con voce bassa. Per fortuna si riparte, ricomincia una nuova stagione. Sono tornato ad allenarmi, a fare il mio lavoro e questo mi ha aiutato molto. La Fiorentina è la mia seconda famiglia”. Diciamo la verità, in altre condizioni avremmo pensato a parole di circostanza, frasi studiate ad uso e consumo dei media. Stavolta no, non per lui. Non per Borja che è persona e non personaggio, esempio e punto di riferimento per compagni e tifosi. E Borja gioca, corre, si allena come se niente fosse. Non perchè il dolore sia passato, ma perchè in famiglia le cose si vivono meglio. E dopo Alvaro e Rojo, la famiglia di Borja è la Fiorentina. Bello no?