RIZZO A FV, Eravamo una squadra irripetibile...
E' forse l'unica voce fuori dal coro. Francesco Rizzo, arrivato a Firenze dal Cagliari nell'estate del 68' in cambio di Brugnera ed Albertosi, ricorda con piacere quella vittoria in maglia viola ma, allo stesso tempo, ha qualche sassolino da togliersi...
"Non capita tutti i giorni di vincere uno scudetto a Firenze. Fu un andare avanti piano, piano, senza scossoni, anche se l'ambiente non era preparato. Poi, quasi senza accorgercene, arrivarono i risultati, e ci siamo resi conto di potercela fare."
Che squadra era quella Fiorentina?
"Una squadra irripetibile. Eravamo messi in un certo modo, con una sola punta vera, Mario Maraschi. Mario era un centravanti fortissimo, che sapeva giocare al calcio come pochi. Poi c'erano tante mezze punte, io giocavo in appoggio al centrocampo anche se non era il mio ruolo. Mi ero adattato... Comunque eravamo una squadra molto forte tecnicamente, con noi giocava Amarildo che tornava moltissimo ad aiutare il centrocampo."
Francesco Rizzo, in quel campionato, disputò 27 partite realizzando 6 reti.
Nel finale, però, Pesaola gli preferì Chiarugi che fece un gran finale di stagione. Rizzo non riuscì a godersi la festa fino in fondo...
"Lo scudetto non fu festeggiato tanto. La gente di Firenze, in questo senso è particolare. Addirittura qualche giorno dopo giocammo un'amichevole contro una squadra inglese, perdemmo, e fummo fischiati. Insomma...pochi giorni prima avevamo vinto lo scudetto... Ricordo anche la società, un pò troppo a carattere familiare. Si stava bene per carità, ma non seppe programmare ed infatti due anni dopo rischiarono la retrocessione. Io me ne ero andato l'anno prima perchè avevo capito l'andazzo..."