SUPERCHI A FV, Con i giovani iniziammo un ciclo...

Esclusiva FV
11.05.2010 08:00 di  Marco Gori   vedi letture
SUPERCHI A FV, Con i giovani iniziammo un ciclo...
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

La prima voce che Firenzeviola.it ha voluto sentire per ricordare la vittoria dell'ultimo scudetto viola è quella dell'allora portiere della Fiorentina, Franco Superchi:

All’inizio della stagione 1968/69 vi sareste mai immaginati di concluderla con un trionfo del genere?
"Assolutamente no, il nostro obiettivo era la salvezza, visto che erano partiti dei ‘big’ come Bertini e Brugnera, io stesso ero un incognita ed Esposito era un ragazzino. Ricordo che ne parlammo anche ad Acquapendente durante il ritiro, e che fu addirittura stabilito dalla società un premio salvezza"

Quando cominciaste a capire che potevate puntare a qualcosa di veramente importante?
"Sicuramente in occasione della vittoria ottenuta a Milano contro l’Inter"



La certezza matematica dello scudetto arrivò l’11 maggio, esattamente 41 anni fa, a Torino. Come foste accolti al ritorno da quella trasferta?
"Non ci furono particolari festeggiamenti perché arrivammo a Firenze in pullman alle due di notte; noi giocatori festeggiammo più avanti, mentre l’abbraccio dei tifosi arrivò nell’ultima gara di campionato contro il Varese".

Oggi nel mondo del calcio va molto di moda la parola “ciclo”. Voi ne apriste o ne chiudeste uno?
"Fu sicuramente un inizio, da lì nacque la 'Fiorentina ye-ye': eravamo tutti giovani, e molti di noi per diversi anni furono l’asse portante della squadra".

Un tempo si diceva che una squadra che ha un grande portiere, un grande centrocampista e un grande attaccante è destinata inevitabilmente a vincere. Ora sembra un po’ sminuito il ruolo dell’estremo difensore. A Firenze si parla ad esempio della possibile partenza di Frey…
“Quello che posso dire è che Frey è uno dei migliori portieri al mondo; se andrà via per la Fiorentina sarà una grossa perdita. In quel caso mi auguro che riescano a trovare un sostituto adeguato”

A Firenze si pensa anche ad un progetto basato sui giovani. Pensa che anche al giorno d’oggi in questa maniera si possa ambire a qualcosa di importante?
"Direi proprio di si, mi viene da pensare a squadre cone l’Arsenal e il Manchester che mandano in campo ragazzi di 17 anni e continuano ad ottenere grandi risultati”